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Corso "ECCO IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE" (Ap 21,5) - Dal 5 al 11 Agosto 2023 a Medjugorje

Luca Di Tolve • giu 30, 2022

IL CORSO PER RITROVARE SE STESSI

Il percorso di Cristoterapia “Ecco , io faccio nuove tutte le cose”

 Terry • gen 04, 2023


e' un percorso di conoscenza di se' stessi, delle proprie ferite affettive,relazionali e sessuali che impediscono all'uomo e alla donna di portare al pieno compimento la bellezza della propria identità' di maschio o femmina, nella sua interezza e verità'.


Il seminario e' rivolto quindi a tutti coloro che sono in difficoltà' col proprio orientamento sessuale e per questo ne soffrono, ma non solo! Tutti siamo uomini e donne feriti e danneggiati e per questo abbiamo bisogno di riconoscere queste ferite e sanarle.


Vivi con sofferenza la relazione con te stesso,col prossimo,in coppia o in famiglia ?


Non sai più' chi sei? Senti che le tue ferite sono profonde e impediscono alla tua femminilità' o mascolinità' di fiorire nel pieno della propria bellezza e potenzialità'? Stai lottando con pornografia, rabbia,scarsa autostima, insicurezza o promiscuità'?


Possiamo aiutarti con questo seminario dove vivremo momenti di catechesi, condivisione, preghiera e lasceremo che Cristo,medico del corpo e dell'anima, possa attraverso il soffio del suo Santo Spirito, sanare, guarire, plasmare e ridare vita! Ti aspettiamo!

           


Corso Luca Di Tolve

Ogni persona è irripetibile


Luca Di Tolve • gen 24, 2022


Ognuno ha una sua storia personale dove lo sguardo altrui può appena penetrare, senza poterne attingere le intime movenze e le profonde casualità. L’uomo, ogni uomo, si situa, comunque e sempre in una storicità, incarnato in una cultura, frutto di tradizione, di condizionamenti eppure con una componente personale che lo specifica.



di Luigi Monaco


Ognuno ha una sua storia personale dove lo sguardo altrui può appena penetrare, senza poterne attingere le intime movenze e le profonde casualità. L’uomo, ogni uomo, si situa, comunque e sempre in una storicità, incarnato in una cultura, frutto di tradizione, di condizionamenti eppure con una componente personale che lo specifica e lo qualifica in quanto diverso da tutti gli altri, da ogni altro, per una libertà irripetibile.


 


E’ impossibile ridurre in uno schema l’uomo. Sebbene condizionato dalla nascita alla tomba, per una buna parte del suo vivere e del suo essere, tuttavia sfugge ad ogni classificazione e determinismo, restando in un ambito di misteriosità, fondamento ed espressione della sua libertà.


Di fronte ad ogni uomo l’atteggiamento deve essere sempre dinamico e mai assoluto; la valutazione fluttuante, possibilistica e mai definitiva; il giudizio – se giudizio ci deve essere – deve tener comunque conto della misteriosità del soggetto. L’uomo non è suscettibile di definizioni assolute o di incasellamenti definitivi: il suo essere supera ogni visione assoluta, favorendo una percezione parziale con dei limiti evidenti e la soggezione conseguente.


E’ verso questo uomo che la fede deve esprimersi in uno sforzo costante, in un’accettazione totale, finalmente, in una relatività che è un omaggio e non già una sconfitta dell’intelligenza.


Per esperienza propria ed altrui, conosciamo la superficialità dei giudizi e la facilità alla condanna o all’esaltazione di ogni uomo. Spinti, per disimpegno, a percepire più quanto appare anziché quanto si è, educati più all’evidenza che all’invisibile, schiavizzati da una moda che tende non solo a sofisticare ma addirittura a nascondere i veri valori, quasi nessuno si sottrae al fascino di farsi misura degli altri, di proporsi come esempio esclusivo di perfezione ed equilibrio.


Agli altri non è possibile uscire dalle nostre regole, dal nostro sistema ideologico o esistenziale.


Solo uno potè dire “ chi non è con me è contro di me ”, ma era Figlio di Dio. E lo disse per liberare l’uomo, per rivelargli la sua vocazione personale. Troppi uomini emettono giudizi in base alle proprie esperienze ed alle proprie convinzioni, dimenticando l’irripetibilità di ogni essere e la misteriosità di ogni vita.


Non si può violare l’intimità altrui, qualificandola o classificandola con schemi personali, o peggio ancora stereotipati.


La persona è inviolabile.


Bisogna dunque avere fede nell’uomo, accordargli fiducia nonostante tutto, lasciare sempre un margine all’imprevedibile non come atto di bontà ma come affermazione del diritto altrui.


E’ sempre viva qualcosa di diverso nell’uomo che ci impedisce di esortarlo o di condannarlo. L’uomo è un mistero la cui spiegazione è possibile solo a Dio.


Perciò, comunque, è degno di rispetto e di contemplazione, di mutua adorazione e sconfinata ammirazione. La misericordiosità di ognuno, rende possibile la novità e perciò la vita e con ciò la speranza.


Anzi. Bisognerebbe operare perché questa ricchezza sia conosciuta da ogni soggetto, scoperta in ogni coscienza.


Infatti, per alcuni, deboli o frustati che siano, non inclinati alle responsabilità personali, è facile abdicare a questa singolarità del proprio essere per intrupparsi in un anonimato sciatto e senza vita. Sono molti coloro che preferiscono ignorare la propria irripetibilità con conseguente specifiche responsabilità, permettendo così ad altri il dominio ed ogni tipo di potere.


E’ compito altamente encomiabile restituire ad ogni soggetto la propria irripetibilità e quindi la propria identità, liberando ognuno, con illuminazione paziente ed opportuna, sulla insostituibilità della propria persona.


E’ un ridare la vita e con essa la fiducia nelle proprie capacità; è costruire l’uomo nuovo che molti credono inesistente perché non ne hanno fatto esperienza; è emettere un atto di fede nelle possibilità di ogni uomo, rispettivamente ad ogni storia e ad ogni vocazione.


Ci sono diversi modi per dare la vita, perché ci sono anche diversi modi di vita.


Uno dei più autentici è convincere il soggetto ad essere se stesso, attingendo la forza in se stesso.


Aiutare l’altro a far uso della propria libertà e liberarlo da se stesso, da una schiavitù altrettanto umiliante che quella altrui.

Eventuale video o immagine di riferimento

Il video e per dare un idea della Potenza di Dio ma noi ci teniamo a sottolineare che non basta pregare ma che ci sono aspetti razionali e pragmatici che vanno in insegnati. Solo con la conoscenza di cosa sta dietro alle ferite possiamo insieme a alla forza di Dio iniziare a Guarire spiritualmente  sanando le nostre ferite e capire quali erano le ragioni dei nostri bisogni insoddisfatti. alcuni media nella loro visione ideologica la chiamano terapia di conversione. Nel nostro corso non esiste nessuna terapia di conversione ma solo degli insegnamenti appresi in più di 10 anni di lavoro e testimonianze di vita. Grazie ad emeriti psicologi,sociologi,catechisti ed exgay a livello internazionale.

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04 giu, 2020
di Frank Doyle 14-09-2013 (fonte: www.lanuovabq.it) Il punto maggiormente controverso della prossima legge contro l’omofobia sembra concernere la libertà di espressione, tant’è che alcuni parlamentari cattolici si sono detti disposti a votare la legge purché sia garantita a sacerdoti e catechisti la possibilità di esprimere pubblicamente quanto prevede la morale cattolica circa l’omosessualità. Pochi mettono […] L'articolo Suicidi dei gay, l’omofobia non c’entra proviene da Regina della Pace.
Poster della tavola rotonda
Autore: Luca Di Tolve 04 giu, 2020
Torna il dibattito sull'ideologia gender con Gianfranco Amato (Presidente dei Giuristi per la Vira) e Luca di Tolve, formatore per lo sviluppo dell'identità sessuale e autore del Progetto LUCA.
Autore: Andrea Zambrano 02 giu, 2020
Mar 6, 2020 - Luca di Tolve contro la Proposta di legge Zan che legalizza l'omofobia nel bel ... La prende con una punta di ironia, ma Luca Di Tolve sa che il PdL Zan sull'omofobia in discussione alla Camera potrebbe ... Le terapie riparative sono nuove? ... La Nuova Bussola quotidiana
Autore: Luca Di Tolve 19 feb, 2020
Il «gene gay»? Non esiste! Questa volta non arriva dalle varie opinioni o teorie personali , ma come " tuona" dal titolo finalmente possiamo affermare con autorevolezza ciò' che da sempre noi abbiamo sostenuto. Questo e' emerso anche sulla base di altri studi meno recenti e inoltre, aggiungo, anche sulla esperienza di cambiamento di tanti noi ora ex-gay vissuta sulla propria pelle. Ora la scienza dimostra ciò che per anni i fondatori della psicologia come Adler, Jung ,Froid e altri autorevoli sociologi e scienziati , hanno sempre sostenuto che omosessuali non si nasce ma si diventa. Il gene gay tanto desiderato da una certa lobby non esiste. Ma, come molto evidente oggi più' che mai , certo per chi lo vuole vedere, si tratta soltanto di propaganda politica e di un'agenda ben costruita dai piani alti e da una certa élite che vorrebbe creare il consumatore perfetto e distratto, dettato dalla legge del desiderio. L'obiettivo di questa agenda, infatti, non e' certo quello di essere attenta e perdersi cura del reale e profondo bisogno della persona, bensì' è creare una società' compulsiva , non solo riferito alle persone con pulsioni per lo stesso sesso, ma in generale. Le persone più' vulnerabili e fragili, vengono cosi' sedotte e conquistate e spinte a dare libero sfogo ai loro desideri, impulsi e passioni. Questo vivere, a lungo andare, porta alla distruzione della persona e genera vuoti sempre più' profondi proprio perché' i reali bisogni della persona non vengono riempiti nella maniera sana. Ecco perché' noi facciamo della nostra vita una battaglia per capire il reale e vero bisogno della persona che si nasconde dietro alle tante ferite o maschere illusorie. Solo nella Verità in Cristo e la ragione possiamo ritrovare il meraviglioso potenziale che ognuno ha dentro di se' e farlo emergere in tutta la sua bellezza e pienezza, cosi' come Dio ha pensato fin dall'inizio. Ritornando quindi al titolo : Il gene dei gay, non esiste!, ribadiamo la convinzione che per chi lo vuole, come ogni comportamento o inclinazione, cambiare si può'!! Quindi: sempre liberi di scegliere!! Articolo Fonte: Corriere della Sera 29 agosto 2019 nel articolo :I dati arrivano da un enorme studio pubblicato sulla rivista «Science» e coordinato da Andrea Ganna, un ricercatore italiano del Massachusetts Institute of Technology di Adriana Bazzi Il «gene dei gay»? Non esiste. Conferma da mezzo milione di Dna Il «gene dei gay» non esiste. Qualcuno ci aveva provato in passato a formulare questa ipotesi, ma ora un gigantesco studio genetico taglia la testa al toro: non ci sono «segni particolari» nel Dna che possano predire un’eventuale omosessualità. Lo studio ha analizzato il patrimonio genetico di oltre 470 mila persone alla ricerca di specifiche alterazioni che potessero prevedere l’ attitudine a instaurare rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Ma non ne ha trovate. Un mix genetico-ambientale Il che significa, precisano i ricercatori, che l’attrazione per persone dello stesso sesso ha a che fare più che con un singolo gene, con un mix di fattori genetici (sì, perché esistono migliaia di varianti genetiche, ma non significative, secondo quanto ci dice questo studio) e ambientali, così come accade per decine di altri comportamenti umani. I ricercatori, guidati da Andrea Ganna che lavora al Center for Genomic Medicine del Massachusetts General Hospital di Boston e al Broad Institute del Mit (Massachusetts Institute of Technology) sempre a Boston, hanno voluto rispondere a una serie di quesiti finora non risolti. Fattori biologici Intanto una premessa. Nelle diverse società e in entrambi i sessi, dal 2 al 10 per cento degli individui dichiara di avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso o esclusivamente o in alternativa con partner di sesso diverso. I fattori biologici che contribuiscono alle preferenze sessuali sono pressoché sconosciuti, ma è stata ipotizzata un’influenza genetica dal momento che certi comportamenti omosessuali si ripresentano nei membri di una stessa famiglia e anche fra fratelli gemelli sia omozigoti che eterozigoti. Da queste osservazioni preliminari sono emerse alcune domande. Etero e bisex La prima: quali geni sarebbero coinvolti e quali processi biologici influenzerebbero? In passato sono stati condotti alcuni studi alla ricerca di varianti genetiche legate all’orientamento sessuale, ma erano molto piccoli e non guidati dagli attuali criteri di analisi genetica. L’idea era quella di trovare anomalie ormonali correlate a questi comportamenti. Seconda domanda: eventuali modificazioni genetiche come potrebbero agire diversamente su persone di sesso maschile e di sesso femminile? E su cosa influirebbero: sul comportamento, sull’attrattività, sull’identità? E che ruolo avrebbero, invece, per eterosessuali ed eventualmente bisessuali? L’analisi «genome-wide association» A queste domande, dunque, ha voluto rispondere lo studio pubblicato su Science (condotto con la collaborazione di numerosi gruppi americani, europei e australiani) che ha sfruttato l’approccio «genome-wide association» (in pratica si tratta di un’analisi di tutti, o quasi tutti, i geni di diversi individui di una particolare specie per determinare le variazioni genetiche tra gli individui in esame) su omosessuali. I ricercatori hanno sfruttato i dati genetici raccolti nella Uk Biobank del Regno Unito e quelli dei partecipanti al progetto 23andMe americano, per un totale, appunto di 470 mila persone. Delle conclusioni generali abbiamo già detto. Varianti legate all’olfatto Più nel dettaglio. I ricercatori avrebbero identificato cinque varianti «significativamente» associate all’omosessualità e altre migliaia con una qualche influenza, ma prese singolarmente non hanno nessun valore nel predire i comportamenti. E fanno notare che alcune hanno a che fare con l’assetto ormonale e altre addirittura con l’olfatto. Un invito alla cautela Ma sottolinea Ganna: «Le nostre osservazioni gettano una qualche luce sui comportamenti biologici legati all’omosessualità. È necessario però astenersi da facili conclusioni perché i comportamenti umani sono complessi. E soprattutto dallo sfruttare questi risultati, ancora rudimentali, per facili propagande politiche».
Autore: Redazione 10 ago, 2019
Femminilità ferita: l’esperienza dell’amore di Dio mi ha fatto capire e aprire il Cuore! L’omosessualità è un’etichetta costruita dall'uomo; non esiste un gene dell’omosessualità; la scienza e la fede ci dicono: “Maschio e femmina li creò” dobbiamo scegliere se vivere per un progetto ideologico o negare noi stessi! Il video della nostra Miriam fatto a Medjugorje al festival dei giovani ad agosto 2019.
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