Depatologizzazione dell’omosessualità: la sconfitta della scienza
Come la violenza e la corruzione hanno cambiato la storia dell’omosessualità

INDICE
INTRODUZIONE P.3
ECCO COSA ACCADDE P.3
L’INIZIO DEL TERRORE P.4
LE ACCUSE CONTRO L’APA P.4
UN’OPERAZIONE DA MANUALE P.5
LE COLPE DELL’APA P.6
IL REFERENDUM P.9
LA FINTA CANCELLAZIONE
DELL’OMOSESSUALITA’ P.10
UNA DECISIONE
POLITICAMENTE CORRETTA P.11
LA VERA CANCELLAZIONE
DELL’OMOSESSUALITA’ P.12
VOCI CHE GRIDANO NEL
DESERTO P.13
E ORA? P.14
FONTI P.16
INTRODUZIONE
E’ il 1974 e viene divulgata una notizia sensazionale: la Commissione dell’American Psychiatric Association (APA) cancella l’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali1. Fino ad allora infatti l’omosessualità era stata considerata tale 2 ed era menzionata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM)3, uno dei più autorevoli manuali dei disturbi mentali al mondo. Tuttavia non andò esattamente così. Infatti la decisione dell’APA del ’74 non cancellò affatto l’omosessualità dal DSM4, la quale rimase in forma egodistonica 5, ovvero se provocava disagio alla persona. Si dovette invece aspettare il 1987 per la cancellazione totale dal manuale6. Un altro aspetto ignorato è il modo con cui si giunse alla modifica del ‘74. Non fu infatti il frutto di un’attenta e scrupolosa analisi della letteratura scientifica7 ma di una violenta ed ideologica pressione politica 8, che agì con forze sia esterne che interne all’APA 9. Comunque sia, la modifica del DSM fu solo il primo passo di un piano ben più grande, ovvero la completa accettazione dell’omosessualità da parte della società10. Per capire cosa è successo è necessario fare un passo indietro.
ECCO COSA ACCADDE
Anni 70’ del secolo scorso, negli Stati Uniti il nascente movimento per i diritti gay aveva un piano estremamente ambizioso, ovvero la normalizzazione dello stile di vita omosessuale e non si sarebbe fatto alcuno scrupolo pur di raggiungere questo obiettivo 11. Innanzitutto si presentava un serio problema: il fatto che l’omosessualità fosse considerata un disturbo mentale 12. In quel periodo, infatti, rientrava tra i disturbi del DSM 13 ed un comportamento patologico è difficile da far spacciare come normale agli occhi delle persone.Come testimoniato da Frank Kameny, uno dei pionieri dei movimenti per i diritti gay: "Penso che l'intero movimento omofilo... si reggerà o cadrà sulla questione se l'omosessualità sia o meno una malattia e sulla nostra ferma posizione in merito."14. Eloquente la testimonianza dell’attivista lesbica Barbara Gittings: "E’ difficile spiegare a chiunque non abbia vissuto quel periodo quanto l'omosessualità fosse sotto il controllo della psichiatria. L'etichetta di malattia era un peso al collo dei nostri primi gruppi per i diritti gay: ha infettato tutto il nostro lavoro su altre questioni."15. Ancora in un’altra occasione: "La questione della malattia era fondamentale."16. Come aggirare il problema? Semplice: cancellare l’omosessualità dal DSM. Fu così che gli attivisti iniziarono a perseguitare una delle massime autorità nel campo dei disturbi mentali, ovvero l’American Psychiatric Association (APA), che aveva il potere di modificare la classificazione dei disturbi del DSM 17.
L’INIZIO DEL TERRORE
La campagna di terrore contro l’APA ebbe inizio nel 1970 durante un convegno di psichiatri a San Francisco, il cui tema era “Trans-sessuali e Omosessuali”18. Poco prima dell’inizio della riunione, un gruppo di attivisti omosessuali del Gay Liberation Front ed altri militanti politici irruppe nell’aula e minacciò di non far iniziare la conferenza a meno che gli attivisti non avessero potuto partecipare 19. Dopo aver ceduto al ricatto il convegno poté finalmente cominciare ma la discussione non poté svilupparsi, in quanto i militanti omosessuali non permisero agli psichiatri di proferir parola 20. Gli agitatori, infatti, colsero l’occasione per riversare tutto il rancore che avevano nei confronti degli psichiatri e per rivendicare i propri diritti 21. Come testimoniato da Donn Teal, fondatore della Gay Activists Alliance, nel libro “The Gay Militants”: “Il 14 maggio 1970, gli psichiatri divennero i perseguitati. Un'invasione da parte della coalizione di "gay" e liberazionisti delle donne interruppe la convention nazionale dell'American Psychiatric Association a San Francisco per protestare contro la lettura di un documento di uno psichiatra australiano sul tema della "terapia avversiva"... Quando l'incontro finì, le femministe e i loro complici gay erano al comando.” 22. Ancora, Gary Allender, uno degli agitatori che vi prese parte: “Non siamo stati educati, non siamo stati silenziosi, non abbiamo chiesto favori, stavamo solo cercando di delegittimare la loro autorità [degli psichiatri] e abbiamo sentito che ci stavano opprimendo, ed era finalmente un’occasione per rispondergli.”23. Da quel momento gruppi di manifestanti omosessuali presero parte ai convegni dell’APA 24. Un episodio simile si ebbe alla conferenza del 1971 a Washington nella quale Frank Kameny, a capo di un gruppo di una trentina di facinorosi, entrò gridando: “Siamo qui per denunciare la vostra autorità [degli psichiatri] di chiamarci malati o mentalmente disturbati. Per noi, come omosessuali, la vostra professione è il nemico incarnato. Pretendiamo che gli psichiatri ci trattino come esseri umani, non come pazienti da curare!” 25. Sempre Kameny, come scrisse in una lettera indirizzata alla Psychiatric News, dichiarò: “La nostra presenza lì è stata solo l’inizio di una campagna sempre più intensa da parte degli omosessuali per cambiare l’approccio della psichiatria verso l’omosessualità o, in mancanza di ciò, per screditare la psichiatria.”26.
LE ACCUSE CONTRO L’APA
Viene qui da domandarsi come mai la comunità omosessuale si sentisse oppressa e discriminata dall’APA. Per un semplice motivo: i militanti erano convinti che la presa di posizione degli psichiatri fosse dettata dai pregiudizi e non dal rigore scientifico 27. Nulla di più falso! Infatti la letteratura scientifica è sempre stata ricca di dimostrazioni valide ed attendibili sull’origine patologica 28 dell’omosessualità, sui gravi danni 29 che questo stile di vita provoca alla salute e sulla possibilità di modificare l’orientamento omosessuale indesiderato, come ad esempio le terapie riparative 30. Nonostante questo, gli attivisti accusavano la psichiatria di fomentare la discriminazione contro gli omosessuali 31. Secondo loro infatti considerare l’omosessualità una patologia equivaleva a stigmatizzare gli omosessuali come “malati di mente” e quindi legittimare le discriminazioni contro di loro 32. La soluzione? Non considerare l’omosessualità un disturbo mentale 33. Riflettiamo un momento su queste considerazioni. Prima di tutto gli unici a definire gli omosessuali come “malati di mente” sono gli omosessuali stessi, per creare una caricatura dei loro avversari 34. Come se non bastasse questa definizione è scientificamente scorretta, perché l’omosessualità ha un’origine psicologica, non organica, quindi non si può parlare di malattia, ma di disturbo (infatti nei manuali diagnostici psichiatrici sono elencati disturbi, non malattie) 35. Tra l’altro, per le teorie riparative, l’omosessualità in sé non è considerata patologica, bensì è vista come il sintomo di un disturbo legato all’identità di genere36. Seconda cosa, la diagnosi di un qualsiasi disturbo mentale è di per sé fonte di stigma sociale 37; quale sarebbe allora la soluzione? Cancellare tutti i disturbi dai manuali ed impedire così alle persone di ricevere i trattamenti necessari per stare bene? Non sarebbe invece preferibile cambiare l’approccio della società nei confronti dei disturbi mentali? Le rivendicazioni degli omosessuali erano guidate più dalla paura che dalle evidenze scientifiche. Nonostante ciò gli agitatori raggiunsero il loro obiettivo, influenzando i piani alti dell’APA38. In particolare puntarono alla Commissione sulla Nomenclatura e la Statistica dell’American Psychiatric Association, la quale aveva il potere di modificare la nomenclatura del DSM39.
UN’OPERAZIONE DA MANUALE
Come possiamo constatare, diversi gruppi di attivisti omosessuali influenzarono la decisione dell’American Psychiatric Association in modo per niente pacifico, facendo ricorso alla violenza ed all’intimidazione pur di raggiungere il loro scopo. Nello specifico la loro condotta rivela un piano d’azione tutt’altro che improvvisato, bensì preparato in modo estremamente minuzioso e militaresco. Non è un’esagerazione definirlo tale, in quanto gli attivisti si ispirarono niente meno che al Mein Kampf40! Questa è la testimonianza di Eric Pollard al riguardo (ex membro e co-fondatore dell'organizzazione omosessuale militante ACT-UP/DC) che nel 1991 dichiarò: "Ho contribuito a creare un'organizzazione veramente fascista. Abbiamo cospirato per dare vita a un gruppo di attivisti che ... potesse sfruttare efficacemente i media per i propri fini, e che avrebbe lavorato in segreto e infranto la legge impunemente... Abbiamo sottoscritto modalità consapevolmente sovversive, tratte in gran parte dal voluminoso Mein Kampf, che alcuni di noi hanno studiato come modello operativo. Mentre ACT-UP/DC cresceva, colpivamo con insistenza e chirurgicamente qualsiasi istituzione che ritenevamo ostacolasse il nostro cammino."41. Questo modus operandi della militanza omosessuale non è un’eccezione, ma la regola. Sempre sulle orme di Pollard, negli anni ’90 fu pubblicato il volume “After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90’s” scritto da Marshall Kirk (“ricercatore in neuropsichiatria, logico-matematico e poeta”) e Hunter Madsen (“esperto di tattiche di persuasione pubblica e social marketing”), i quali sfruttarono la piaga dell’AIDS per muovere a compassione l’opinione pubblica verso la causa omosessuale 42. Lo scopo del manuale consiste nell’insegnare alle persone omosessuali varie strategie da usare per manipolare l’opinione pubblica, come i così detti “8 principi pratici” per la persuasione della popolazione tramite i mass media 43. In questi principi viene scritto esplicitamente di silenziare chiunque si opponga alla causa omosessuale, di ritrarre gli oppositori come oppressori e i gay come vittime e molto altro ancora 44. Inoltre è annesso un “Codice di autocontrollo sociale” che comprende “regole” per mantenere un’immagine pubblica sobria e per nascondere lo stile di vita gay sessualmente sfrenato 45. Ad esempio troviamo regole come “non farò se*so in pubblico, non farò assolutamente uso di droghe, non tradirò il mio compagno, se sono un ped*filo o un masochista lo terrò nascosto e starò lontano dalle parate del Gay Pride” e così via46. Le tattiche descritte da Kirk e Madsen sono molto simili a quelle usate dai sistemi dittatoriali: mentire, fare una propaganda incessante, manipolare i media, inventare calunnie contro gli oppositori e mettere a tacere chiunque disapprovi lo stile di vita omosessuale.
LE COLPE DELL’APA
In questo modo, le menzogne e le minacce degli omosessuali militanti furono le forze esterne che colpirono l’American Psychiatric Association. Tuttavia questo non spiega come mai furono assecondate le loro richieste insensate, né come ciò fu permesso dall’APA. La risposta è molto semplice: l’APA stessa diede manforte agli attivisti 47. Come accennato all’inizio, oltre a pressioni esterne, agirono anche forze interne all’APA che contribuirono al cambiamento. Queste forze erano costituite prettamente da psichiatri gay, che avevano interesse a cancellare l’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali per poter condurre lo stile di vita gay in completa libertà e con la coscienza apposto, ma anche da colleghi eterosessuali che avevano preso a cuore la causa omosessuale 48. Nello specifico alcuni membri dell’APA ebbero un ruolo cruciale, come lo psichiatra omosessuale John P. Spiegel, che nel 1973 fu presidente eletto dell’American Psychiatric Association 49. Come testimoniato dalla nipote Alix Spiegel in un’intervista: "… Quando ero giovane, la leggenda di famiglia era che mio nonno, presidente dell'American Psychiatric Association, cambiò da solo il DSM perché era un visionario dal cuore grande, un uomo libero dai pregiudizi che lavorava per gli oppressi. Questa storia era sbagliata per due motivi: (a) mio nonno non era presidente dell'American Psychiatric Association nel 1973, era presidente eletto; (b) non cambiò nulla da solo … Si è scoperto che mio nonno aveva avuto amanti gay per tutta la vita, aveva persino detto alla sua futura moglie che era omosessuale, due settimane prima del loro matrimonio. E così nel 1981 la storia che la mia famiglia raccontava sulla definizione nel DSM è cambiata drasticamente. Mio nonno non era più visto come un visionario puramente illuminato, ma come un omosessuale nascosto con un programma molto particolare."50 Un programma che aveva come obiettivo anche l’indottrinamento delle nuove generazioni di psichiatri, che Spiegel selezionava accuratamente 51. Così prosegue la nipote: " The young turks” (così Spiegel si riferiva ai giovani psichiatri) erano tutti psichiatri, tutti membri dell'APA e tutti orientati di mentalità liberale che avevano deciso di riformare l'American Psychiatric Association dall'interno ... Pensavano che una volta che questa nuova razza fosse salita al potere avrebbero potuto trasformare radicalmente la psichiatria americana. E una delle cose che questo gruppo era ansioso di trasformare era l'approccio della psichiatria americana all'omosessualità."52 Un altro esempio si ha con la testimonianza del dottor Jeffrey Satinover che, come scrive nel suo libro Homosexuality and the Politics of Truth, racconta di aver partecipato ad una conferenza in Inghilterra nel 1994 e di aver incontrato un membro dell’APA che gli aveva confidato informazioni importanti che non aveva mai confessato a nessun altro: "Era stato gay per anni, ma aveva abbandonato lo stile di vita. Raccontò come dopo la decisione dell'APA del 1973 lui e il suo amante, insieme a un certo funzionario molto in alto nel Consiglio di amministrazione dell'APA e al suo amante, si sedettero tutti nell'appartamento del funzionario per celebrare la loro vittoria. Perché tra gli attivisti gay in posizioni elevate nell'APA, che manovrarono per garantire una vittoria, c'era quest'uomo, che corrompeva dall'alto ciò che era stato presentato sia ai membri che al pubblico come una ricerca disinteressata della verità."53 Tra l’altro furono proprio dei membri omosessuali dell’APA che fecero entrare gli agitatori nella famosa convention dell’APA a San Francisco del 197054. Così racconta Gary Allender, uno degli agitatori gay: "Per quanto mi ricordo, c'erano evidentemente persone gay e lesbiche nascoste all'interno dell'APA che volevano che accadesse qualcosa e penso che ci abbiano semplicemente passato le informazioni, e qualcuno ci ha procurato dei pass stampa, credo, in modo che potessimo entrare dalla porta principale".55 I membri gay dell’APA tenevano nascosta la loro omosessualità, in quanto all’epoca chi si dichiarava pubblicamente omosessuale non poteva lavorare nella psichiatria 56. Nonostante ciò gli psichiatri gay iniziarono ad associarsi informalmente agli incontri dell’APA in un apparato nascosto da loro chiamato GayPA e fu proprio ad uno di questi incontri che si svolse l’atto decisivo della “conquista” omosessuale 57. Determinante fu il ruolo di Ronald Gold, membro della Gay Activist Alliance, il quale riuscì a far passare alla causa gay un pezzo grosso dell’APA, il dottor Robert Spitzer 58. Spitzer era uno psichiatra eterosessuale che partiva da una visione patologica dell’omosessualità, essendo membro della Commissione della Nomenclatura e della Statistica dell’APA (proprio quella col potere di modificare il DSM) 59. Gold lo incontrò ad una conferenza sulla terapia comportamentale dove l’attivista riuscì a catturare l’attenzione di Spitzer grazie a un suo intervento contro la suddetta terapia 60. Il dottore decise di ascoltare le proteste di Gold sull’approccio verso l’omosessualità e in seguito arrivò addirittura a sponsorizzare la sua presenza ad una convention dell'APA 61. Il punto di svolta si ebbe nel Dicembre del 1973, al meeting dell’APA ad Honolulu 62. Spitzer era sinceramente convinto che non esistessero colleghi omosessuali nell’associazione e Golden, per provargli il contrario, lo invitò all’incontro annuale GayPA in un gay-bar locale 63. Quella sera il dottore ebbe due motivi per stupirsi: innanzitutto quando scoprì a questo incontro diversi esponenti della psicologia americana (tra cui molti impiegati ai vertici delle maggiori cattedre universitarie e dell’organizzazione economica), in secondo luogo quando entrò nel locale un giovane psichiatra gayil quale (pur non essendo a detta sua mai entrato in un gay-bar) si era ritrovato proprio in quel loro locale e, buttandosi direttamente tra le braccia dello stesso Spitzer, affermò piangendo di aver finalmente accettato la sua omosessualità, fino a quel momento repressa, dopo aver ascoltato il discorso di Golden alla conferenza 64. Il risultato di questa serie di eventi fu che Spitzer si convinse dell’eliminazione dell’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali avrebbe contribuito a togliere il marchio d’infamia sulle persone omosessuali e a migliorare la loro condizione di vita 65. Lo psichiatra non perse tempo e la sera stessa scrisse la proposta di modifica del DSM 66. Così alla fine del 1973 fu indotta una riunione per discutere sulla derubricazione dell’omosessualità dal DSM 67.
IL REFERENDUM
Durante la riunione, il dottor Spitzer fece presentare un lavoro preparato dalla National Institute of Mental Health (NIHM) Task Force on Homosexuality, in base al quale la NIHM propose di eliminare l’omosessualità dal novero dei disturbi mentali68. Il progetto della Task Force fu descritto dalla psicologa Evelyn Hooker, attivista politica della sinistra statunitense, e annoverava tra i suoi membri lo psichiatra Judd Marmor (famoso per le sue posizioni pacifiste ed abortiste) e due collaboratori di Alfred C. Kinsey, Paul Gebhard e John Money (grande sostenitore di quella che poi sarebbe diventata la teoria gender) 69. Le conclusioni della Task Force, che Spitzer fece proprie, suggerivano di eliminare l’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali, esclusivamente sulla base dei lavori di Kinsey e di due ricerche: la prima di Eli Robins e Marcel Saghir e la seconda (non citata né da Spitzer, né dalla NIHM) della stessa Hooker 70. Tuttavia gli studi citati sono disseminati di errori, infatti l’uso sbagliato degli strumenti ed i campioni troppo piccoli e non rappresentativi della popolazione sono solo alcuni dei gravi limiti che vanificano il valore scientifico delle ricerche citate dalla NIHM71. In poche parole, non valevano nulla 72. Tra l’altro è fondamentale ricordare che Kinsey (citato dalla NIHM) era un famoso sostenitore della ped*filia e condusse esperimenti ses*uali persino su bambini di 5 mesi 73. A coronare il tutto fu il fatto che la NIHM ignorò la mole di studi (validi ed attendibili) che conferma l’origine patologica dell’omosessualità 74. Ma il peggio doveva ancora succedere, perché nell’Aprile del 1974 si decise sulla questione nel modo più ascientifico possibile, ovvero per votazione 75. Il cambiamento che segnò la vita di migliaia di persone dipese da un referendum76. Purtroppo lo scandalo non finì qui: contro ogni procedura, poco prima del referendum, ogni membro della Commissione dell’APA ricevette una lettera firmata da due vicepresidenti e da tre candidati presidenti dell’organizzazione, nelle quali si chiedeva ai votanti di votare SI’ al referendum, perché: "Sarebbe un passo potenzialmente imbarazzante per la nostra professione votare contro una decisione che è stata presa dopo serie e profonde considerazioni dei corpi interni alla nostra organizzazione preposti a questo compito." 77 In effetti modificare uno dei manuali diagnostici più importanti al mondo tramite votazione e sulla base di carta straccia fa onore alla professione. In seguito si scoprì, come ci si può immaginare, che le lettere furono scritte da Spitzer e da Ronald Gold, il quale ottenne sottobanco gli indirizzi dell’APA e si accollò l’intero costo della spedizione 78. Il risultato del referendum? Il SI’ ottenne la maggioranza 79.
LA FINTA CANCELLAZIONE DELL’OMOSESSUALITA’
Fu così l’omosessualità fu cancellata dal DSM, vero? No, l’omosessualità non sparì affatto 80. Rimase infatti, solo nella forma egodistonica: ovvero nel caso fosse indesiderata e se provocasse disagio alla persona 81. L’omosessualità egodistonica era indicata come disturbo 302.9 ed era rubricato come “Disturbo sessuale non altrimenti specificato” 82. Questa definizione rimase per permettere alle persone che vivevano con disagio la loro omosessualità di avere un supporto terapeutico 83. Ma ufficialmente come fu giustificata questa scelta? Vennero trovati due motivi ufficiali: per eliminare il presunto “marchio di infamia” degli omosessuali dovuto alla loro condizione considerata patologica e, soprattutto, in quanto l’omosessualità non soddisfaceva i criteri per essere considerata un disturbo psichiatrico 84. Ora bisogna sottolineare il fatto che non considerare l’omosessualità un disturbo non significava ammettere che fosse salutare, né da considerarsi “normale” come l’eterosessualità 85! In merito a quanto affermato è la testimonianza del dottor Joseph Berger, membro emerito dell’APA: “Quello di cui la maggior parte della gente non è consapevole è che quando un gruppo dell'American Psychiatric Association all'inizio propose lo stralcio dell'omosessualità dal DSM nel 1973, fu esposto molto chiaramente sul <<protocollo>> che la cancellazione era semplicemente una risposta a quegli omosessuali che dichiaravano di subire un marchio d'infamia per il fatto che l'omosessualità era inserita tra i disordini psichiatrici. Venne dichiarato molto chiaramente che la cancellazione proposta non intendeva essere una dichiarazione scientifica sull'omosessualità per sé stessa.” 86 Il concetto è stato ribadito da Spitzer nel protocollo numero 730008, redatto alla fine del 1973, proprio il protocollo citato da Berger: “La nostra professione non deve accordarsi in questo momento sulla sua origine, significato, e valore per la felicità umana dal momento che di per sé non incontra i requisiti per [essere considerata] un disturbo psichiatrico. Allo stesso modo, non elencandola come disturbo psichiatrico noi non stiamo dicendo che essa sia «normale» o positiva quanto l'eterosessualità. ... Quale sarà l'effetto dell'attuale tale proposta [di eliminare l'omosessualità dai manuali diagnostici]? Senza dubbio, i gruppi di attivisti omosessuali affermeranno che la psichiatria ha finalmente riconosciuto che l'omosessualità è altrettanto «normale» dell'eterosessualità. Sbaglierebbero. Rimuovendo l'omosessualità dalla nomenclatura noi stiamo solo riconoscendo che di per sé l'omosessualità non incontra i criteri per essere considerata un disturbo psichiatrico. In nessun modo ci allineeremmo con qualsiasi punto di vista circa l'eziologia o la desiderabilità del comportamento umano”. 87 Naturalmente quanto detto da Spitzer in merito alla mancanza di unanimità sul considerare patologica l’omosessualità non corrispondeva alla realtà dei fatti, in quanto la letteratura scientifica aveva da sempre dimostrato l’origine patologica dell’omosessualità 88. Guarda caso questa precisazione fu bellamente ignorata, oppure, come denuncia Berger: “Come spesso succede, quella distinzione è stata dimenticata dalla generazione successiva, che ora è arrivata a credere o è stata "programmata" a credere - che l'APA stava facendo in realtà una dichiarazione scientifica sulla "normalità" dell'omosessualità - e implicitamente sulla sua irreversibilità".89
UNA DECISIONE POLITICAMENTE CORRETTA
Questa scelta fu fatta passare al pubblico come la vittoria del progresso scientifico e dell’inclusione, tuttavia la comunità scientifica sapeva bene come stavano realmente le cose. Eclatante fu il commento del dottor Irving Bieber: "Non si può davvero sostenere che la nuova posizione ufficiale riguardo l'omosessualità sia una vittoria della scienza. Non è ragionevole votare su questioni scientifiche più di quanto lo sia votare sulla questione che il mondo sia piatto o rotondo".90 Ancora Ronald Bayer, psichiatra simpatizzante della causa omosessuale e testimone dei fatti, rimarcò come: "L'APA è stata vittima dei disordini di un'epoca tumultuosa, quando conflitti destabilizzanti minacciavano di politicizzare ogni aspetto della vita sociale americana. Un egualitarismo furioso, che metteva in discussione ogni argomento portato avanti d'autorità, aveva spinto gli esperti in psichiatria a negoziare lo stato patologico dell'omosessualità con gli stessi omosessuali. Il risultato raggiunto non è stato una conclusione basata su un'approssimazione di verità scientifiche dettate dalla ragione, ma un'azione di carattere ideologico dettata dai tempi".91 Sempre Bayer, continuò affermando: "É bene ricordare che alla fine solo un terzo degli aventi diritto votò la proposta di cambiamento e che l'emendamento passò non in base a evidenze di natura scientifica, ma solo per chiudere la campagna di terrore portata avanti dagli attivisti gay".92 Persino i membri più liberali rimasero sconcertati dall’accaduto. Come gli psicologi Rogers H. Wright e Nicholas A. Cummings, che obiettarono: "Il Manuale Diagnostico e Statistico dell'American Psychiatric Association cedette improvvisamente e completamente alle pressioni politiche quando nel 1973 rimosse l'omosessualità come condizione aberrante curabile. Una tempesta politica era stata creata dagli attivisti gay all'interno della psichiatria, con un'intensa opposizione alla normalizzazione dell'omosessualità proveniente da alcuni psichiatri che erano stati demonizzati e persino minacciati, piuttosto che confutati scientificamente. La Camera dei Delegati della Psichiatria eludeva il conflitto sottoponendo la questione al voto dei membri, segnando la prima volta nella storia dell'assistenza sanitaria che una diagnosi o una mancanza di diagnosi veniva decisa dal voto popolare piuttosto che dall'evidenza scientifica."93 Anche personalità importanti nel mondo omosessuali ammisero la natura ideologica della decisione dell’APA. Ad esempio, l’attivista gay e neuroscienziato Simon LeVay dichiarò che: "L’attivismo gay è stato chiaramente la forza che ha spinto l’APA a declassificare l’omosessualità".94 Oppure l’attivista e scrittore gay Jeffrey Weeks scrisse che: "La decisione dell’American Psychiatric Association di cancellare l’omosessualità dalla sua lista pubblicata di disturbi sessuali nel 1973 non è stata certo una decisione fredda e scientifica. Si trattava di una risposta ad una campagna politica alimentata dalla convinzione che la sua inclusione originaria come disturbo fosse un riflesso di una definizione politico-medica oppressiva dell’omosessualità come problema".95 Ancora, nel libro Making History: The Struggle for Gay and Lesbian Equal Rights: 1945-1990: An Oral History, le partner lesbiche Kay Lahusen e Barbara Gittings confermarono quanto sopra riportato: LAHUSEN: "Si è sempre trattato più di una decisione politica che di una decisione medica." GITTINGS: "Non è mai stata una decisione medica, ed è per questo che penso che l’azione sia arrivata così in fretta. Dopotutto, sono passati solo tre anni dal momento in cui femministe e gay hanno annientato per la prima volta l’APA durante una sessione di terapia comportamentale fino al momento in cui il Consiglio di fondazione ha votato nel 1973 per approvare la rimozione dell’omosessualità dalla lista dei disturbi mentali. È stata una mossa politica." 96
LA VERA CANCELLAZIONE DELL’OMOSESSUALITA’
Nonostante questo enorme traguardo, gli psichiatri omosessuali andarono oltre, fino ad eliminare dal DSM anche la forma ego distonica dell’omosessualità 97. Così nel 1987 si giunse alla revisione della 3° versione del DSM, dalla quale sparì del tutto ogni riferimento all’omosessualità, anche nella sua versione egodistonica 98. Come testimoniato da Alix Spiegel: "Oggi non c'è nessuna voce nel DSM sull'omosessualità, nessuna voce. Nel 1987 le 237 parole che Robert Spitzer scrisse sull'omosessualità egodistonica furono silenziosamente rimosse." 99 Gli attivisti omosessuali ce l’avevano fatta! Erano riusciti a togliere dalla lista dei disturbi mentali l’omosessualità e così fu spianata la strada per l’accettazione dell’omosessualità da parte della società. Come testimoniato dal dottor Charles W. Socarides, membro dell’APA: ”Per i successivi 18 anni, la decisione dell'APA servì da cavallo di Troia, aprendo le porte ad un cambiamento psicologico e sociale diffuso nei costumi e nelle abitudini sessuali. La decisione sarebbe stata utilizzata in numerose occasioni per numerosi scopi con l'obiettivo di normalizzare l'omosessualità e di elevarla ad uno status stimato".100
VOCI CHE GRIDANO NEL DESERTO
Non tutti rimasero in silenzio. Infatti lo stesso Socarides mosse un duro rimprovero ai colleghi definendo questa decisione una “follia psichiatrica” : ”... L'azione [depatologizzazione dell’omosessualità] è stata ancora più notevole se si considera che comportava l'indifferenza ed il rifiuto sconsiderato e perentorio non solo di centinaia di relazioni e documenti di ricerca psichiatrica e psicoanalitica, ma anche di una serie di altri studi seri condotti da gruppi di psichiatri, psicologi ed educatori negli ultimi settant'anni ... Per lo psicoanalista, questa è stata una follia psichiatrica.” 101 Forse l'accusa più devastante fu fatta da uno degli psichiatri più prestigiosi della professione, il dottor Abram Kardiner, co-fondatore della prima scuola di formazione psicoanalitica negli Stati Uniti ed ex professore di psichiatria alla Columbia University, il quale scrisse che: "… Sostenere le affermazioni degli omosessuali e considerare l'omosessualità come una normale variante dell'attività sessuale significa negare il significato sociale dell'omosessualità. Fare questo significa dare sostegno agli elementi divisivi nella comunità. Soprattutto, milita contro la famiglia e distrugge la funzione di quest'ultima come ultimo posto nella nostra società in cui l'affettività può ancora essere coltivata. Gli omosessuali non possono creare una società, né far andare avanti la nostra per molto tempo. L'omosessualità opera contro gli elementi coesi nella società in nome della libertà fittizia. Spinge il sesso opposto in una direzione simile. E nessuna società può resistere a lungo quando il bambino viene trascurato o quando i sessi si fanno la guerra tra loro".102 Il dottor Kardiner continuò ad esprimere la sua disapprovazione in una lettera ai redattori di Psychiatric News: "Coloro che rafforzano gli elementi disintegrativi nella nostra società non riceveranno alcun ringraziamento dalle generazioni future.
La famiglia diventa la vittima ultima dell'omosessualità, un risultato che qualsiasi società può tollerare solo entro certi limiti. Se l'American Psychiatric Association approva uno dei sintomi del disagio sociale come un fenomeno normale, dimostra al pubblico la sua ignoranza delle dinamiche sociali, del rapporto tra il disadattamento personale e la disarmonia sociale, e quindi acquisisce la responsabilità di aggravare il caos già esistente”.103 Profetiche furono le parole del dottor Kardiner, il quale morì nel 1981.104
E ORA?
Questa scelta servì da apripista alle lobby gay per portare avanti il loro piano di accettazione indiscussa dell’omosessualità da parte di tutta la società 105. Basta guardarci intorno per constatare quanto detto. Le istituzioni fondamentali della società, come quella accademica, scientifica, politica, mediatica e familiare, sono in mano alle lobby gay e chiunque abbia da ridire è messo a tacere, proprio come Kirk e Madsen insegnarono negli anni ‘90106. Ma davvero tutto questo è stato un bene per le persone omosessuali? La risposta può sorprendere. Infatti la cancellazione dell’omosessualità dal DSM ha ottenuto come unico risultato la discriminazione e la violazione dei diritti delle persone omosessuali 107. Ad esempio il diritto alla riserva scientifica, espressamente sancita dall’art. 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo108. In un clima liberticida come quello in cui viviamo, infatti, è difficile studiare senza vizi ideologici tutto ciò che riguarda l’omosessualità109. In questo modo le persone omosessuali sono discriminate, perché la loro condizione non è studiata col necessario rigore scientifico che invece è riservato per qualsiasi altro fenomeno psicologico 110. Un altro diritto leso è quello della salute ed all’assistenza medica, contemplato nell’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo … alle cure mediche e ai servizi sociali necessari”. 111 Questo diritto viene violato ogni qual volta si impedisce alle persone con omosessualità indesiderata di accedere a trattamenti terapeutici per modificare l’orientamento sessuale indesiderato, come ad esempio la terapia riparativa, ovvero una terapia valida, attendibile, etica ed efficace che aiuta le persone omosessuali che vivono con profondo disagio psicologico la propria condizione e desiderano valutare la possibilità di cambiare il proprio orientamento sessuale 112. Impedire l’accesso ad un trattamento che potrebbe migliorare il benessere di una persona con omosessualità indesiderata lede un altro diritto fondamentale, ovvero il diritto all’autodeterminazione del paziente 113. Così si esprime l’American Psychologist Association nel documento intitolato Answers to your question for a better understanding of sexual orientation and homosexuality: “Le organizzazioni professionali per la salute mentale richiamano i loro membri al rispetto del diritto di autodeterminazione del cliente”. 114 Come se non bastasse, vietare l’accesso a queste terapie è contrario al principio sancito dall’OMS nel 1948, che afferma: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto nell’assenza di malattia o d’infermità.” 115 Per questo motivo è lecito un intervento che migliori il benessere psicofisico, mentale e sociale di un individuo anche in assenza di malattia o disturbo 116. Tuttavia in alcuni paesi, soprattutto quelli anglosassoni, questa terapia è espressamente vietata 117. Come ha fatto notare l’avvocato Gianfranco Amato: “In questo modo non solo si criminalizzano i professionisti della salute mentale che desiderano aiutare le persone omosessuali, ma si discriminano ingiustamente e paradossalmente le stesse persone omosessuali che chiedono aiuto.” 118 Ecco cosa accade quando gli interessi personali e la politica prendono il posto della scienza. Alcuni potrebbero obiettare che con le conquiste dei diritti gay, come le unioni civili e le “famiglie arcobaleno”, la qualità della vita delle persone omosessuali sia migliorata e che quest’ultimi siano più felici. In realtà la situazione non è così idilliaca come ci viene raccontato, ma questo è un discorso lungo e merita di essere affrontato in un altro momento.
Grazie del vostro prezioso ascolto.
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11 Ibidem
12 American Psychiatric Association. (APA) (1952), DSM I. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. American Psychiatric Association Publishing.
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13 Ibidem
14 “I feel that the entire homophile movement. . . is going to stand or fall upon the question of whether or not homosexuality is a sickness, and upon our taking a firm stand on it.” Kay Tobin and Randy Wicker, The Gay Crusaders (New York: Arno Press, 1972), citato in Ryan Sorba, “Homosexuality and Mental Health”, Ryan Sorba’s Blog, January 12, 2012, http://ryansorba.bogspot.com/.
15 “it’s difficult to explain to anyone who didn’t live through that time how much homosexuality was under the thumb of psychiatry. The sickness label was an albatross around the neck of our early gay rights groups—it infected all our work on other issues.” Brown (2011). A Queer Thing Happened to America: And What a Long, Strange Trip It's Been. Equaltime Books.
16 “The sickness issue was paramount.” Eric Marcus, Making History: The Struggle for Gay and Lesbian Equal Rights, 1945-1990: An Oral History (New York: HarperCollins, 1992), 221; cited by Ryan Sorba, Ryan Sorba’s Blog, January 12, 2012.
17 Donn Teal, The Gay Militants (New York: Stein and Day, 1971), 272-73.
“Panelists Recount Events Leading to Deleting Homosexuality as a Psychiatric Disorder from DSM”, Psychiatric News, accessed July 31, 2013, http://www.psychiatricnews.org/pnews/98-07-17/dsm.html.
18 “Panelists Recount Events Leading to Deleting Homosexuality as a Psychiatric Disorder from DSM”, Psychiatric News, accessed July 31, 2013, http://www.psychiatricnews.org/pnews/98-07-17/dsm.html.
19 Ibidem
21 R. R. Reilly, Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco 2014
22 “On May 14, 1970, psychiatrists became the hunted. An invasion by the coalition of “gay” and woman’s liberationists interrupted the national convention of the American Psychiatric Association in San Francisco to protest the reading of a paper by an Australian psychiatrist on the subject of “aversion therapy,”. . . By the time the meeting was over, the feminists and their gay cohorts were in charge. . .” Donn Teal, The Gay Militants (New York: Stein and Day, 1971), 272-73.
23 “We were not polite, we were not quiet, we were not asking for favours, we were just trying to de-legitimise their authority and we felt they were oppressing us, and it was finally a chance to talk back to them.” “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
24 I. Bieber et al., (1988). Homosexuality: A Psychoanalitic Study. Jason Aronson Inc.
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Pescosolido BA (2013). The Public Stigma of Mental Illness. Journal of Health and Social Behavior 54(1). doi:10.1177/0022146512471197
38 “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 2 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 11, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3228820#transcript.
Bieber I. et al., (1988). Homosexuality: A Psychoanalitic Study. Jason Aronson Inc.
http://www.narth.com/docs/spitzerct.html
R. R. Reilly, Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco 2014.
Satinover J. B. (1996). “Homosexuality and the politics of truth”.
Satinover J. B. (2005), "The Trojan Couch: How the Mental Health Associations Misrepresent Science."
Socarides C. W., (1995). A freedom too far. A psychoanalyst answer 1000 questions about causes and cure and the impact of the gay rights movement on american society.
39 Ibidem
40 Eric Pollard, “Time to Give Up Fascist Tactics”, Letters to the Editor, Washington Blade, January 31, 1992.
Reilly, Robert. Making Gay Okay: How Rationalizing Homosexual Behavior Is Changing Everything (English Edition) (p.221). Ignatius Press. Edizione del Kindle.
41 “I have helped to create a truly fascist organization. We conspired to bring into existence an activist group that. . . could effectively exploit the media for its own ends, and that would work covertly and break the law with impunity. . . . We subscribed to consciously subversive modes, drawn largely from the voluminous Mein Kampf, which some of us studied as a working model. As ACT-UP/DC grew, we struck intently and surgically into whatever institutions we believed to stand in our way”. Eric Pollard, “Time to Give Up Fascist Tactics”, Letters to the Editor, Washington Blade, January 31, 1992.
42 Kirk M., Madsen H., (1989). After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90’s. Doubleday
43 Ibidem
44 Ibidem
45 Ibidem
46 Ibidem
47 81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 2 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 11, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3228820#transcript.
R. R. Reilly, Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco 2014
Satinover, (1996). Homosexuality and the Politics of Truth, 35. Grand Rapids, Mich. Baker Books
Jeffrey Weeks, Sexuality and Its Discontents: Meanings, Myths, and Modern Sexualities (London: Routledge and Kegan Paul, 1988), 213, cited in “Chapter Seven: Stonewall and the American Psychiatric Association”, banap.net, February 18, 2013, http://www.banap.net/spip.php?article70.
48 “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
49 “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”.
50 “… When I was young the family legend was that my grandfather, president of the American Psychiatric Association, single handedly changed the DSM because he was a big-hearted visionary, a man unfettered by prejudice who worked on behalf of the downtrodden. This story was wrong on two counts (a) my grandfather was not president of the American Psychiatric Association in 1973, he was president elect; (b) he didn’t single handedly change anything … It turned out that my grandfather had had gay lovers throughout his life, had even told his wife-to-be that he was homosexual, two weeks before their wedding. And so in 1981 the story that my family told about the definition in the DSM changed dramatically. My grandfather was no longer seen as a purely enlightened visionary but as a closeted homosexual with a very particular agenda.”
Ibidem
51 Ibidem
52 “The young turks were all psychiatrists, all members of the APA and all liberal-minded easterners who had decided to reform the American Psychiatric Association from the inside... They figured that once they got this new breed into office they could fundamentally transform American psychiatry. And one of the things this group was keen to transform was American psychiatry’s approach to homosexuality. “
Ibidem
53 “He had been in the gay life for years but had left the lifestyle. He recounted how after the 1973 APA decision he and his lover, along with a certain very highly placed officer of the APA Board of Trustees and his lover, all sat around the officer’s apartment celebrating their victory. For among the gay activists placed high in the APA who maneuvered to ensure a victory was this man suborning from the top what was presented to both the membership and the public as a disinterested search for truth.”
Satinover J. B. (1996). “Homosexuality and the politics of truth”.
54 Ibidem
55 “As I recall there were evidently closeted gay and lesbian people who were inside the APA who wanted something to happen and I think they just passed along information to us—and somebody got us press passes, I guess, so that we could get through the front door.”
Ibidem
56 Reilly R. R., Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco (2014).
57 “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 2 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 11, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3228820#transcript
Reilly R. R., Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco (2014).
58 Ibidem
59 Ibidem
60 Ibidem
61 Ibidem
62 Ibidem
63 Ibidem
64 Ibidem
65 Ibidem
66 Ibidem
67 Ibidem
68 Marchesini R. Omosessualità. (2016).
69 Dettore D. Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale. Giunti-OS.
Marchesini R. Omosessualità. (2016).
70 Hooker E. (1957). The adjustment of the male overt homosexual. Journal of projecttive techniques.
Robins E., Saghir M. T. (1971). Male and female homosexuality: natural history. Comprehensive psychiatry.
71 Ibidem
72 Ibidem
73 Kinsey A. C., Pomeroy W. B., Martin C. E., Gebhard P. H. (1965). Bompiani.
Kinsey A. C., Pomeroy W. B., Martin C. E. (1967). Il comportamento sessuale nell’uomo. Bompiani.
Reisman J. A. (2000). Kinsey, Crimes & Consequences. The Institute for Media Education. Crestwood (Kentucky).
Reisman J. A., Nichel E. W. (1990). Kinsey, Sex and Fraud: the indoctrination of a people. Vital Issues Pr.
74http://www.nytimes.com/2008/12/18/health/18psych.html?pagewanted=2&_r=2&exprod=permalink
Socarides, C. W. (1995). A freedom too far. A psychoanalyst answer 1000 questions about causes and cure and the impact of the gay rights movement on american society.
75 Socarides, C. W. (1995). A freedom too far. A psychoanalyst answer 1000 questions about causes and cure and the impact of the gay rights movement on american society.
76 Ibidem
77 Ibidem
78 Bieber I. et al., (1988). Homosexuality: A Psychoanalitic Study. Jason Aronson Inc.
Satinover J. (1996). Homosexuality and the Politics of Truth, 35. Grand Rapids, Mich. Baker Books.
Satinover J. (2005), "The Trojan Couch: How the Mental Health Associations Misrepresent Science.". National Association for Research and Therapy of Homosexuality
Socarides, C. W. (1995). A freedom too far. A psychoanalyst answer 1000 questions about causes and cure and the impact of the gay rights movement on american society.
79 Socarides, C. W. (1995). A freedom too far. A psychoanalyst answer 1000 questions about causes and cure and the impact of the gay rights movement on american society.
80 American Psychiatric Association (APA) (1980), DSM III. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Masson, Milano, 1983.
Disturbo 302.0. Cfr. Jack Drescher, Queer diagnoses: parallels and contrasts in the history of homosexuality, gender variance, and the diagnostic and statistical manual, in "Archives of sexual Behavior" n. 39, 2010, pp. 427- 460.
81 Ibidem
82 Ibidem
83 Ibidem
84 http://www.psychiatryonline.com/DSMPPDF/DSMII_Homosexuality_Revision.pdf
http://www.narth.com/docs/spitzerct.html
85 Ibidem
86 http://www.narth.com/docs/spitzerct.html
87 http://www.psychiatryonline.com/DSMPPDF/DSMII_Homosexuality_Revision.pdf
88 Fonte n. 28
89 http://www.narth.com/docs/spitzerct.html
90 Bieber I. et al., (1988). Homosexuality: A Psychoanalitic Study. Jason Aronson Inc.
91 Ronald Bayer, Homosexuality and American Psychiatry (Princeton, NJ: Princeton University Press, 1987)
92 Ibidem
93 “The Diagnostic and Statistical Manual of the American Psychiatric Association yielded suddenly and completely to political pressure when in 1973 it removed homosexuality as a treatable aberrant condition. A political firestorm had been created by gay activists within psychiatry, with intense opposition to normalizing homosexuality coming from a few outspoken psychiatrists who were demonized and even threatened, rather than scientifically refuted. Psychiatry’s House of Delegates sidestepped the conflict by putting the matter to a vote of the membership, marking the first time in the history of healthcare that a diagnosis or lack of diagnosis was decided by popular vote rather than scientific evidence.”
Wright R. H., Cummings R. H., eds., Destructive Trends in Mental Health: The Well-intentioned Path to Harm (New York: Routledge, 2005).
94 “gay activism was clearly the force that propelled the APA to declassify homosexuality.”
Simon LeVay, Queer Science: The Use and Abuse of Research into Homosexuality (Cambridge, MA: MIT Press, 1996),
95 “the decision of the American Psychiatric Association to delete homosexuality from its published list of sexual disorders in 1973 was scarcely a cool, scientific decision. It was a response to a political campaign fueled by the belief that its original inclusion as a disorder was a reflection of an oppressive politico-medical definition of homosexuality as a problem.”
Jeffrey Weeks, Sexuality and Its Discontents: Meanings, Myths, and Modern Sexualities (London: Routledge and Kegan Paul, 1988), 213, citato in “Chapter Seven: Stonewall and the American Psychiatric Association”, banap.net, Febbraio 18, 2013, http://www.banap.net/spip.php?article70.
96 LAHUSEN: “This was always more of a political decision than a medical decision.” GITTINGS:” It never was a medical decision—and that’s why I think the action came so fast. After all, it was only three years from the time that feminists and gays first zapped the APA at a behavior therapy session to the time that the Board of Trustees voted in 1973 to approve removing homosexuality from the list of mental disorders. It was a political move”.
Citate da Ryan Sorba, “Homosexuality and Mental Health”, Ryan Sorba’s Blog, January 12, 2012, http://ryansorba.blogspot.com/2012/01/homosexuality-and-mental-health.html.
97 American Psychiatric Association. (APA) (1987), DSM III-R. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Masson, Milano, 1988.
Charles W. Socarides, “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality”, The Journal of Psychohistory (Winter 1992), http://www.kidhistory.org/homopolo.html.
“81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
98 Ibidem
99 “Today there’s no entry in the DSM on homosexuality, no entry at all. In 1987 the 237 words that Robert Spitzer wrote about ego-dystonic homosexuality were quietly removed.”
“81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
100 “For the next 18 years, the APA decision served as a Trojan horse, opening the gates to widespread psychological and social change in sexual customs and mores. The decision was to be used on numerous occasions for numerous purposes with the goal of normalizing homosexuality and elevating it to an esteemed status.”
Socarides C. W., “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality”, The Journal of Psychohistory (Winter 1992), http://www.kidhistory.org/homopolo.html.
101 “... The action was all the more remarkable when one considers that it involved the out-of-hand and peremptory disregard and dismissal not only of hundreds of psychiatric and psychoanalytic research papers and reports but also of a number of other serious studies by groups of psychiatrists, psychologists, and educators over the past seventy years … To the psychoanalyst, this was psychiatric folly.”
Socarides C. W., “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality”, The Journal of Psychohistory (Winter 1992), http://www.kidhistory.org/homopolo.html.
102 “…Supporting the claims of the homosexuals and regarding homosexuality as a normal variant of sexual activity is to deny the social significance of homosexuality. To do this is to give support to the divisive elements in the community. Above all it militates against the family and destroys the function of the latter as the last place in our society where affectivity can still be cultivated. Homosexuals cannot make a society, nor keep ours going for very long. Homosexuality operates against the cohesive elements in society in the name of fictitious freedom. It drives the opposite sex into a similar direction. And no society can long endure when either the child is neglected or when the sexes war upon each other.”
Reilly, Robert. Making Gay Okay: How Rationalizing Homosexual Behavior Is Changing Everything (English Edition) (p.128). Ignatius Press. Edizione del Kindle.
Ibidem
103 “Those who reinforce the disintegrative elements in our society will get no thanks from future generations. The family becomes the ultimate victim of homosexuality, a result which any society can tolerate only within certain limits. If the American Psychiatric Association endorses one of the symptoms of social distress as a normal phenomenon it demonstrates to the public its ignorance of social dynamics, of the relation of personal maladaptation to social disharmony, and thereby acquires a responsibility for aggravating the already existing chaos.”
Brown (2011). A Queer Thing Happened to America: And What a Long, Strange Trip It's Been. Equaltime Books.
104 Reilly, Robert. Making Gay Okay: How Rationalizing Homosexual Behavior Is Changing Everything (English Edition) (pp.127-128). Ignatius Press. Edizione del Kindle.
105 “81 Words: The Inside Story of Psychiatry and Homosexuality (Part 1 of 2)”, on the Australian Broadcasting Corporation’s Radio National program All in the Mind, August 4, 2007, http://www.abc.net.au/radionational/programs/allinthemind/81-words-the-inside-story-of-psychiatry-and/3246684#transcript.
Rodolfo de Mattei. “Dalla sodomia all’omosessaulità. Storia di una “normalizzazione”” (2019). Solfanelli.
M. Kirk, H. Madsen, (1989). After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90’s. Doubleday
Reilly R. R., Making Gay Okay: How rationalizing homosexual behavior is changing. Ignatius Press, San Francisco (2014).
Satinover, (1996). Homosexuality and the Politics of Truth, 35. Grand Rapids, Mich. Baker Books.
Socarides C. W., “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality”, The Journal of Psychohistory (Winter 1992), http://www.kidhistory.org/homopolo.html.
Van den Aardweg G. J. M. “La scienza dice no, l’inganno del matrimonio gay” (2021). Solfanelli.
106 Kirk M., Madsen H., (1989). After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90’s. Doubleday
107 Amato G. (2024). 50 domande su famiglia, matrimonio, ideologia di genere e rivendicazioni omosessuali. Youcanprint.
108 Ibidem
109 Dettore D., Parretta A. (2013). Crescere nelle famiglie omosessuali, un approccio psicologico. Carocci.
Faust K., Manning S. (2021). Them before us, why we need a global children’s rights movement. Amazon Italia Logistica S.r.l.
Lerner R., Nagai A. K. (2001). No basis: what the studies don’t tell us about same-sex parenting. Marriage Law Project, Washington, D.C.
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Wright R. H., Cummings R. H. Destructive Trends in Mental Health: The Well-intentioned Path to Harm (New York: Routledge, 2005),
110 Amato G. (2024). 50 domande su famiglia, matrimonio, ideologia di genere e rivendicazioni omosessuali. Youcanprint.
111 Ibidem
112 Ibidem
113 American Psychology Association, Answer to your questions for a better under standing of sexual orientation & homosexuality. http://www.apa.org/topics/orientation.html
114 Ibidem
115 http://www.who.int/governance/eb/who_constitution_en.pdf
116 Ibidem
117 Amato G. (2024). 50 domande su famiglia, matrimonio, ideologia di genere e rivendicazioni omosessuali. Youcanprint.
118 Ibidem
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