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Aids, pillola preventiva ai gay ecco l’ultima Bufala!

Andrea • gen 25, 2015

Aids, pillola preventiva ai gay. Le nuove linee guida dell’Oms. Farmaci retrovirali come formula di prevenzione. Gli omosessuali hanno un rischio di contrare l’Hiv 19 volte più alto rispetto al resto della popolazione di Redazione Salute Online Fonte: CORIERE SALUTE, SEGUE LINK Commento di Luca Di Tolve: prima di leggere in basso l’articolo del Corriere vorrei […] L'articolo Aids, pillola preventiva ai gay ecco l’ultima Bufala! proviene da Regina della Pace.

Aids, pillola preventiva ai gay. Le nuove linee guida dell’Oms. Farmaci retrovirali come formula di prevenzione. Gli omosessuali hanno un rischio di contrare l’Hiv 19 volte più alto rispetto al resto della popolazione

di Redazione Salute Online

Fonte: CORIERE SALUTE, SEGUE LINK

Commento di Luca Di Tolve: prima di leggere in basso l’articolo del Corriere vorrei commentare quanto segue.

L’ultima Bufala è quella dell’Oms e di rovinare la salute dei gay e degli omosessuali o chi ha paure di contrarre il virus.

Dall’articolo si evince quanto siano diventati carne da macello e la cosa mi rattrista molto ma già lo sapevo.  Invece mi entusiasmo del fatto che quando il sottoscritto va in giro a dire che il marketing ha preso di mirai gay o che gli omosessuali sono a rischio perché il motore del business e della pulsione è il sesso se lo dice qualcuno della famiglia Di Tolve…. non’è vero! Se lo dice il “ Corriere della sera” o “ Domenica IN” è la Verità pura, NATURALE no?.

  1. Perché dare dei farmaci con degli effetti collaterali disastrosi a persone che non hanno niente ? I risultati di tali esperimenti hanno riportato già nei primi mesi una decalcificazione ossea (portando il paziente all’osteoporosi) causata dai farmaci cosiddetti retrovirali quelli che si vorrebbero usare per prevenire… in realtà si usa già  la tecnica negli ospedali in caso di tagli o l’essere stati punti da oggetti contundenti infetti da HIV o AIDS ma questa è un altra storia la terapia si chiama PET ovvero (post esposizione ma è cosa lecita, etica e morale! Allego link per approfondimento:
    Profilassi post-esposizione ad HIV
  2. Ora mi soffermo giusto per darvi un idea poi potete controllare la fonte wikipedia dai link a fine testo  cosi capirete che non è Di Tolve che dice ma è la scienza, anche se ho un esperienza dal 2006, data da cui  prendo questi farmaci . Vi posso assicurare che il prezzo si paga ed è caro. Non e una passeggiata la vita ti viene risparmiata ma ti cambia totalmente , emotivamente, fisicamente il corpo dovrà sempre combattere con un infezione e con un deficit immunitario e i retrovirali come tutti i farmaci pesanti ti cambiano la forma del corpo e altro ovvero la vita come qualsiasi malattia cronica. Non ho niente contro questi farmaci  perché mi hanno salvato la vità  e mi hanno permesso di avere un figlio ma vivo con un invalidità del 70% e alti e bassi che avrei sinceramente evitato. Non voglio più  parlare di me ma analizzare i fatti.
  3. La nostra legge sul consenso informato che è una legge che fa invidia ad altri paesi consente da parte del medico l’obbligo di informare il paziente! I retrovirali sono farmaci costosissimi si arriva anche a 2000 euro al mese.
  4.  Ed ecco le conseguenze che possono intercorrere: i farmaci usati per questo scopo di solito sono questi: l’ Azt o Tenofovir : Gli effetti avversi più frequentemente associati con il trattamento con tenofovir includono   astenia ,   capogirocefalea   ed effetti gastrointestinali quali   nausea ,   vomito ,   diarrea. Con una frequenza inferiore si possono registrare aumento delle transaminasi ( ALT   ed   AST ), steatosi epatica ,   epatite acuta , dolore e distensione addominale,   flatulenza ,   rash cutaneo.
  5. Tenofovir: in alcuni pazienti può causare tossicità renale, particolarmente in quei soggetti che richiedono dosaggi elevati. In particolare può dar luogo a   insufficienza renale acuta ,   sindrome di Fanconi ,   proteinuria o necrosi tubulare.Questi effetti collaterali sono dovuti all’accumulo del farmaco nei tubuli prossimali renali. Per maggiori info consulta il link:  Tenofovir
  6. AZT: azidotimidina “FARMACO CANCEROGENO”   L’AZT viene incorporato nella catena del DNA nascente e la interrompe, perché non possiede il gruppo 3′-idrossile per l’attacco del successivo nucleoside trifosfato da incorporare. Così la produzione di genoma virale è impedita. Può inibire anche la DNA-polimerasi-γ coinvolta nella replicazione del DNA mitocondriale dell’ uomo , pertanto può dare tossicità mitocondriale, con acidosi lattica e tossicità epatica; può dare danno muscolare con aumento dei livelli di creatinfosfochinasi nel siero e cardiomiopatia, con scompenso cardiaco sinistro. Tuttavia queste manifestazioni sono più rare. Gli effetti collaterali più comuni sono nausea , cefalea e astenia , che possono risolversi con il tempo. Frequentemente l’AZT può dare tossicità midollare, con anemia e neutropenia spesso correlate al dosaggio e alla durata del trattamento, pertanto i pazienti trattati devono essere seguiti accuratamente nei loro parametri ematologici. Gli effetti collaterali dell’AZT si possono manifestare in modo molto variabile da paziente a paziente. L’AZT penetra meglio degli altri antiretrovirali nel liquido cefalo-rachidiano e quindi raggiunge meglio il tessuto nervoso.
    Per maggiori info:  AZT   e   Profilassi post-esposizione ad HIV
  7. Sono contento Agnoletto dica:   «sbagliata e controproducente» afferma Vittorio Agnoletto, già presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids. “Considero sbagliata”…

Quindi perché fare campagne di questo tipo? perchè’ non fare educazione affettiva o dare l’esempio di una vita più sana più fedele più etica  no vero e roba da anni 50 meglio impasticcarsi e far arricchire gli altri!  invece di dare preservativi che non preservano e farmaci tossici come invito a fare l’amore non fare la guerrà! Beh come vedete noi in guerra già ci siamo ricordatevi che andare CONTRO NATURA non paga mai! Se non hai le ali non puoi volare o produrre mele è sempre la stessa solfa! Sembra il film MATRIX Svegliatevi! State attenti cari Fratelli a non farvi usare e questo vale in tutte le forme più di incasellamento sociale l’uomo è unico a una componente personale che lo specifica e lo qualifica in quanto diverso da tutti gli altri, da ogni altro, per una libertà irripetibile.E’ impossibile ridurre in uno schema l’uomo? E noi saremmo i retrogradi! rispondo alla Toto’ Peggio per voi ignoranti  che già state nel purgatorio nelle nebbie piu’ fitte e non ve ne rendete ancora conto pregheremo per voi! Anzi a Mejugorje alla vegente Mirjana ha dato il compito a lei e noi di pregare per i non credenti gli smarriti quelli che la Madonna chiama con amore “quelli che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio!”

Dio vi Benedica. Luca di Tolve

Ecco l’articolo del Corriere :

 

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Il «gene gay»? Non esiste! Questa volta non arriva dalle varie opinioni o teorie personali , ma come " tuona" dal titolo finalmente possiamo affermare con autorevolezza ciò' che da sempre noi abbiamo sostenuto. Questo e' emerso anche sulla base di altri studi meno recenti e inoltre, aggiungo, anche sulla esperienza di cambiamento di tanti noi ora ex-gay vissuta sulla propria pelle. Ora la scienza dimostra ciò che per anni i fondatori della psicologia come Adler, Jung ,Froid e altri autorevoli sociologi e scienziati , hanno sempre sostenuto che omosessuali non si nasce ma si diventa. Il gene gay tanto desiderato da una certa lobby non esiste. Ma, come molto evidente oggi più' che mai , certo per chi lo vuole vedere, si tratta soltanto di propaganda politica e di un'agenda ben costruita dai piani alti e da una certa élite che vorrebbe creare il consumatore perfetto e distratto, dettato dalla legge del desiderio. L'obiettivo di questa agenda, infatti, non e' certo quello di essere attenta e perdersi cura del reale e profondo bisogno della persona, bensì' è creare una società' compulsiva , non solo riferito alle persone con pulsioni per lo stesso sesso, ma in generale. Le persone più' vulnerabili e fragili, vengono cosi' sedotte e conquistate e spinte a dare libero sfogo ai loro desideri, impulsi e passioni. Questo vivere, a lungo andare, porta alla distruzione della persona e genera vuoti sempre più' profondi proprio perché' i reali bisogni della persona non vengono riempiti nella maniera sana. Ecco perché' noi facciamo della nostra vita una battaglia per capire il reale e vero bisogno della persona che si nasconde dietro alle tante ferite o maschere illusorie. Solo nella Verità in Cristo e la ragione possiamo ritrovare il meraviglioso potenziale che ognuno ha dentro di se' e farlo emergere in tutta la sua bellezza e pienezza, cosi' come Dio ha pensato fin dall'inizio. Ritornando quindi al titolo : Il gene dei gay, non esiste!, ribadiamo la convinzione che per chi lo vuole, come ogni comportamento o inclinazione, cambiare si può'!! Quindi: sempre liberi di scegliere!! Articolo Fonte: Corriere della Sera 29 agosto 2019 nel articolo :I dati arrivano da un enorme studio pubblicato sulla rivista «Science» e coordinato da Andrea Ganna, un ricercatore italiano del Massachusetts Institute of Technology di Adriana Bazzi Il «gene dei gay»? Non esiste. Conferma da mezzo milione di Dna Il «gene dei gay» non esiste. Qualcuno ci aveva provato in passato a formulare questa ipotesi, ma ora un gigantesco studio genetico taglia la testa al toro: non ci sono «segni particolari» nel Dna che possano predire un’eventuale omosessualità. Lo studio ha analizzato il patrimonio genetico di oltre 470 mila persone alla ricerca di specifiche alterazioni che potessero prevedere l’ attitudine a instaurare rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Ma non ne ha trovate. Un mix genetico-ambientale Il che significa, precisano i ricercatori, che l’attrazione per persone dello stesso sesso ha a che fare più che con un singolo gene, con un mix di fattori genetici (sì, perché esistono migliaia di varianti genetiche, ma non significative, secondo quanto ci dice questo studio) e ambientali, così come accade per decine di altri comportamenti umani. I ricercatori, guidati da Andrea Ganna che lavora al Center for Genomic Medicine del Massachusetts General Hospital di Boston e al Broad Institute del Mit (Massachusetts Institute of Technology) sempre a Boston, hanno voluto rispondere a una serie di quesiti finora non risolti. Fattori biologici Intanto una premessa. Nelle diverse società e in entrambi i sessi, dal 2 al 10 per cento degli individui dichiara di avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso o esclusivamente o in alternativa con partner di sesso diverso. I fattori biologici che contribuiscono alle preferenze sessuali sono pressoché sconosciuti, ma è stata ipotizzata un’influenza genetica dal momento che certi comportamenti omosessuali si ripresentano nei membri di una stessa famiglia e anche fra fratelli gemelli sia omozigoti che eterozigoti. Da queste osservazioni preliminari sono emerse alcune domande. Etero e bisex La prima: quali geni sarebbero coinvolti e quali processi biologici influenzerebbero? In passato sono stati condotti alcuni studi alla ricerca di varianti genetiche legate all’orientamento sessuale, ma erano molto piccoli e non guidati dagli attuali criteri di analisi genetica. L’idea era quella di trovare anomalie ormonali correlate a questi comportamenti. Seconda domanda: eventuali modificazioni genetiche come potrebbero agire diversamente su persone di sesso maschile e di sesso femminile? E su cosa influirebbero: sul comportamento, sull’attrattività, sull’identità? E che ruolo avrebbero, invece, per eterosessuali ed eventualmente bisessuali? L’analisi «genome-wide association» A queste domande, dunque, ha voluto rispondere lo studio pubblicato su Science (condotto con la collaborazione di numerosi gruppi americani, europei e australiani) che ha sfruttato l’approccio «genome-wide association» (in pratica si tratta di un’analisi di tutti, o quasi tutti, i geni di diversi individui di una particolare specie per determinare le variazioni genetiche tra gli individui in esame) su omosessuali. I ricercatori hanno sfruttato i dati genetici raccolti nella Uk Biobank del Regno Unito e quelli dei partecipanti al progetto 23andMe americano, per un totale, appunto di 470 mila persone. Delle conclusioni generali abbiamo già detto. Varianti legate all’olfatto Più nel dettaglio. I ricercatori avrebbero identificato cinque varianti «significativamente» associate all’omosessualità e altre migliaia con una qualche influenza, ma prese singolarmente non hanno nessun valore nel predire i comportamenti. E fanno notare che alcune hanno a che fare con l’assetto ormonale e altre addirittura con l’olfatto. Un invito alla cautela Ma sottolinea Ganna: «Le nostre osservazioni gettano una qualche luce sui comportamenti biologici legati all’omosessualità. È necessario però astenersi da facili conclusioni perché i comportamenti umani sono complessi. E soprattutto dallo sfruttare questi risultati, ancora rudimentali, per facili propagande politiche».
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