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Addio vita gay, l’identità ferita si ricostruisce con fede

Luca Di Tolve • ott 01, 2018

Bersagliato, infangato, demonizzato. Luca Di Tolve è stato etichettato con disprezzo dalla dittatura gay come un nemico del popolo, ma nessuno si è veramente chiesto che cosa accade nei seminari che organizza per ritrovare la propria identità di maschio e di femmina. In questa lettera aperta, Di Tolve spiega l’attività dell’Associazione Regina della Pace, partendo dall’inizio: farsi domande […] L'articolo Addio vita gay, l’identità ferita si ricostruisce con fede proviene da Regina della Pace.

Bersagliato, infangato, demonizzato. Luca Di Tolve è stato etichettato con disprezzo dalla dittatura gay come un nemico del popolo, ma nessuno si è veramente chiesto che cosa accade nei seminari che organizza per ritrovare la propria identità di maschio e di femmina. In questa lettera aperta, Di Tolve spiega l’attività dell’Associazione Regina della Pace, partendo dall’inizio: farsi domande sulla propria condizione e il proprio dolore. La risposta arriva e passa da preghiera, adorazione e un affidamento totale a Dio.

Sempre più spesso, nella società ipersessualizzata, sentiamo parlare di omosessualità, fluidità dei generi e fenomeni connessi, finendo così per convincerci che questo fenomeno sia ormai parte integrante della nostra cultura, che sia normale poiché socialmente accettato, che sia bello, poiché sempre più pubblicizzato, e che in fondo vada bene così: è il normale corso degli eventi.

Per capire meglio cosa realmente si celi dietro questo  fenomeno occorre staccarsi dall’influenza mediatica e guardare cosa accade nella vita reale, sulla pelle delle persone. E chiedersi perché molte persone che realmente, non per moda, sono finite nel tunnel del mondo omosessuale, capiscono che quella vita non è vera vita, ma una spirale che conduce verso l’abisso fino a decidere liberamente di tirarsene fuori.

“Dove posso andare a condividere il mio dolore e la mia lotta? ”; “Chi mi ascolterà?”; “Come posso trovare speranza nella mia situazione?”; “Come posso instaurare relazioni autentiche basate sull’amicizia vera?”; “Come posso fermare le pulsioni che sono all’origine di queste relazioni prive di equilibrio e basate solamente sull’erotismo?”.

Queste erano le domande che vorticavano  nella mia mente e nel mio cuore molti anni fa, quando a 30 anni capii che la vita disordinata che conducevo mi avrebbe portato solamente alla solitudine e alla morte.

A quel tempo l’unica risposta che riuscivo a darmi  era: “Sono solo e ho paura di dire a qualcuno cosa c’è nel mio cuore”.

La giusta risposta a questi interrogativi è arrivata tredici anni fa  e si chiamava “ Desert Stream Living Waters ”. Living Waters è un percorso ideato da Andrew Comiskey, ex gay, nel 1980.  Grazie alla sua esperienza lui e sua moglie Annette hanno risposto all’appello del loro pastore di avviare un gruppo di guarigione/supporto a West Hollywood in California, per uomini e donne con ferite a livello emotivo, relazionale e sessuale e di attrazione per lo stesso sesso. Il ministero attualmente si svolge in circa 20 paesi nel mondo.

Il fondatore Andrew Cominskey , ex pastore evangelico, dal 2011 si è convertito al cattolicesimo, ma per perseguire questo il programma/ministero ha mantenuto una visione ecumenica continuando a servire una varietà di chiese. Infatti anche io, dopo aver affrontato questo percorso per uscire dalla mia situazione, ho voluto farmi promotore a mia volta di questo percorso di guarigione dalle ferite aiutando così altre persone che ne sentono il bisogno. Lo abbiamo reso cattolico e arricchito con creatività, in particolare con gli ultimi studi nell’ambito del sostegno alle persone che sentono la loro omosessualità come qualcosa di indesiderato. Questo aiuto alle persone che vogliono in libertà superare le loro ferite affettive è stato possibile grazie anche al sostegno dei migliori psicoterapeuti e ricercatori cristiani a livello internazionale.

Queste persone , che coerentemente con la propria visione di fede, sentono una spaccatura interna, provocata dalla disarmonia creata dalla vita disordinata che perseguono, che le porta ad un senso di afflizione e a porsi infinite domande nel tentativo di ritrovare la comunione tra la loro sfera sessuale/affettiva e il loro sistema valoriale e di fede, sono quelle che di propria iniziativa si rivolgono al percorso a cui abbiamo dato il nome: “ Ecco, io faccio nuove tutte le cose ”.

Con la nostra equipe , formata da persone che hanno avuto guarigione interiore portando così al pieno compimento la bellezza della propria identità di maschio e di femmina, si possono affrontare le questioni relative alla sfera sessuale-affettiva e relazionale, partendo dalle radici, per individuare le cause di questa disarmonia e la strada per ritrovare se stessi.

Perché qualcuno dovrebbe venire da noi?  Per prima cosa per una libera scelta personale, maturata dalla consapevolezza di volersi liberare dalla frustrazione causata dalla vita affettiva, dalle inclinazioni e pratiche sessuali disordinate.

Una vita disordinata infatti  è sempre fonte di paura, insicurezza, problemi coniugali, “co-dipendenza”, incapacità relazionali, isolamento, evasione dalla realtà, scarsa autostima, rabbia, vergogna e odio di sé. Sempre alla radice di questi mali troviamo delle cause ben definibili e contrastabili come abusi subiti, dipendenze (sesso, masturbazione, pornografia ecc.), promiscuità, problemi relativi all’identità di genere, attrazione indesiderata per persone dello stesso sesso, incapacità di perdonare.

Il nostro seminario offre un luogo  intimo e sicuro per guardare in modo nuovo alla propria vita, per trovare lo slancio per ripartire. Tutto questo avviene attraverso momenti di ascolto in piccoli gruppi, ascolto delle esperienze di coloro che hanno già fatto il percorso e l’hanno superato, momenti di insegnamento, preghiera e adorazione.

I nostri “leader di programma”  camminano con i partecipanti nella loro lotta per poter vivere nella libertà e nella verità. Preghiamo affinché la guarigione di Dio ripristini le aree spezzate della vita in modo che le persone possano “amare bene” come Dio ha voluto.

Il nostro seminario è un gruppo chiuso  per uomini e donne che cercano la guarigione nelle loro vite. È un piccolo gruppo intensivo e unico. Alla fine, impariamo come entrare in Gesù più profondamente, permettendogli di soddisfare i nostri bisogni e trasformarci per i suoi scopi del Regno di Dio. Con i gruppi di tutto il mondo e con oltre trent’anni di ministero dell’amore guaritore di Dio, il programma Living Waters è un percorso comprovato di guarigione.

PUNTI CENTRALI DEL SEMINARIO
Attraverso l’Adorazione eucaristica, l’insegnamento, la preghiera e piccoli gruppi del programma impariamo a conoscere il potente amore di Dio per noi e in che modo Gesù è centrale per la nostra speranza di integrità; la profondità della nostra frattura e il nostro profondo bisogno di Lui; il potere della croce per guarire le anime, la sessualità e le relazioni; il nostro posto nella Chiesa; come amare veramente gli altri.

STRUTTURA DEGLI INCONTRI
ADORAZIONE – Concentriamo la nostra attenzione e la nostra lode su Dio piuttosto che sui nostri problemi.
LA PAROLA – Gli insegnamenti del nostro seminario combinano verità bibliche e intuizioni psicologiche che ci aiutano a conoscere meglio Dio e noi stessi.
LE OPERE DI GESU’ – Attraverso la preghiera di guarigione invitiamo lo Spirito Santo a guarire le nostre varie ferite. Portiamo i nostri peccati, e quelli commessi contro di noi, al Signore che è fedele per liberarci.
ENTRAMBI I SESSI RAPPRESENTATI – Attribuiamo valore a uomini e donne che lavorano insieme per la loro guarigione. La grande guarigione viene quando uomini e donne fanno il seminario e si accolgono l’un l’altro nella Santa messa, nell’insegnamento e nella preghiera. Questo riflette l’intenzione e il carattere di Dio, fondamentali per vedere la verità spirituale del progetto di Dio su di noi, l’“ Imago Dei ”: cioè il fatto che Dio ci ha creati “a sua immagine e somiglianza”, maschi e femmine.

Articolo tratto da La Nuova Bussola Quotidiana

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Il «gene gay»? Non esiste! Questa volta non arriva dalle varie opinioni o teorie personali , ma come " tuona" dal titolo finalmente possiamo affermare con autorevolezza ciò' che da sempre noi abbiamo sostenuto. Questo e' emerso anche sulla base di altri studi meno recenti e inoltre, aggiungo, anche sulla esperienza di cambiamento di tanti noi ora ex-gay vissuta sulla propria pelle. Ora la scienza dimostra ciò che per anni i fondatori della psicologia come Adler, Jung ,Froid e altri autorevoli sociologi e scienziati , hanno sempre sostenuto che omosessuali non si nasce ma si diventa. Il gene gay tanto desiderato da una certa lobby non esiste. Ma, come molto evidente oggi più' che mai , certo per chi lo vuole vedere, si tratta soltanto di propaganda politica e di un'agenda ben costruita dai piani alti e da una certa élite che vorrebbe creare il consumatore perfetto e distratto, dettato dalla legge del desiderio. L'obiettivo di questa agenda, infatti, non e' certo quello di essere attenta e perdersi cura del reale e profondo bisogno della persona, bensì' è creare una società' compulsiva , non solo riferito alle persone con pulsioni per lo stesso sesso, ma in generale. Le persone più' vulnerabili e fragili, vengono cosi' sedotte e conquistate e spinte a dare libero sfogo ai loro desideri, impulsi e passioni. Questo vivere, a lungo andare, porta alla distruzione della persona e genera vuoti sempre più' profondi proprio perché' i reali bisogni della persona non vengono riempiti nella maniera sana. Ecco perché' noi facciamo della nostra vita una battaglia per capire il reale e vero bisogno della persona che si nasconde dietro alle tante ferite o maschere illusorie. Solo nella Verità in Cristo e la ragione possiamo ritrovare il meraviglioso potenziale che ognuno ha dentro di se' e farlo emergere in tutta la sua bellezza e pienezza, cosi' come Dio ha pensato fin dall'inizio. Ritornando quindi al titolo : Il gene dei gay, non esiste!, ribadiamo la convinzione che per chi lo vuole, come ogni comportamento o inclinazione, cambiare si può'!! Quindi: sempre liberi di scegliere!! Articolo Fonte: Corriere della Sera 29 agosto 2019 nel articolo :I dati arrivano da un enorme studio pubblicato sulla rivista «Science» e coordinato da Andrea Ganna, un ricercatore italiano del Massachusetts Institute of Technology di Adriana Bazzi Il «gene dei gay»? Non esiste. Conferma da mezzo milione di Dna Il «gene dei gay» non esiste. Qualcuno ci aveva provato in passato a formulare questa ipotesi, ma ora un gigantesco studio genetico taglia la testa al toro: non ci sono «segni particolari» nel Dna che possano predire un’eventuale omosessualità. Lo studio ha analizzato il patrimonio genetico di oltre 470 mila persone alla ricerca di specifiche alterazioni che potessero prevedere l’ attitudine a instaurare rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Ma non ne ha trovate. Un mix genetico-ambientale Il che significa, precisano i ricercatori, che l’attrazione per persone dello stesso sesso ha a che fare più che con un singolo gene, con un mix di fattori genetici (sì, perché esistono migliaia di varianti genetiche, ma non significative, secondo quanto ci dice questo studio) e ambientali, così come accade per decine di altri comportamenti umani. I ricercatori, guidati da Andrea Ganna che lavora al Center for Genomic Medicine del Massachusetts General Hospital di Boston e al Broad Institute del Mit (Massachusetts Institute of Technology) sempre a Boston, hanno voluto rispondere a una serie di quesiti finora non risolti. Fattori biologici Intanto una premessa. Nelle diverse società e in entrambi i sessi, dal 2 al 10 per cento degli individui dichiara di avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso o esclusivamente o in alternativa con partner di sesso diverso. I fattori biologici che contribuiscono alle preferenze sessuali sono pressoché sconosciuti, ma è stata ipotizzata un’influenza genetica dal momento che certi comportamenti omosessuali si ripresentano nei membri di una stessa famiglia e anche fra fratelli gemelli sia omozigoti che eterozigoti. Da queste osservazioni preliminari sono emerse alcune domande. Etero e bisex La prima: quali geni sarebbero coinvolti e quali processi biologici influenzerebbero? In passato sono stati condotti alcuni studi alla ricerca di varianti genetiche legate all’orientamento sessuale, ma erano molto piccoli e non guidati dagli attuali criteri di analisi genetica. L’idea era quella di trovare anomalie ormonali correlate a questi comportamenti. Seconda domanda: eventuali modificazioni genetiche come potrebbero agire diversamente su persone di sesso maschile e di sesso femminile? E su cosa influirebbero: sul comportamento, sull’attrattività, sull’identità? E che ruolo avrebbero, invece, per eterosessuali ed eventualmente bisessuali? L’analisi «genome-wide association» A queste domande, dunque, ha voluto rispondere lo studio pubblicato su Science (condotto con la collaborazione di numerosi gruppi americani, europei e australiani) che ha sfruttato l’approccio «genome-wide association» (in pratica si tratta di un’analisi di tutti, o quasi tutti, i geni di diversi individui di una particolare specie per determinare le variazioni genetiche tra gli individui in esame) su omosessuali. I ricercatori hanno sfruttato i dati genetici raccolti nella Uk Biobank del Regno Unito e quelli dei partecipanti al progetto 23andMe americano, per un totale, appunto di 470 mila persone. Delle conclusioni generali abbiamo già detto. Varianti legate all’olfatto Più nel dettaglio. I ricercatori avrebbero identificato cinque varianti «significativamente» associate all’omosessualità e altre migliaia con una qualche influenza, ma prese singolarmente non hanno nessun valore nel predire i comportamenti. E fanno notare che alcune hanno a che fare con l’assetto ormonale e altre addirittura con l’olfatto. Un invito alla cautela Ma sottolinea Ganna: «Le nostre osservazioni gettano una qualche luce sui comportamenti biologici legati all’omosessualità. È necessario però astenersi da facili conclusioni perché i comportamenti umani sono complessi. E soprattutto dallo sfruttare questi risultati, ancora rudimentali, per facili propagande politiche».
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